Ventotene
Partendo da ponza e facendo rotta per le flegree, si incontrano a circa 22 miglia le isole di Ventotene e Santo Stefano a loro volta distanti dal Circeo e da Terracina circa 30 miglia, da Gaeta 26 e da Ischia porto 24 miglia. Il vecchio porto dell’isola di Ventotene, Porto Nicola, è stato scavato dai Romani nel tufo, come anche le bitte e il portico lungo tutta la banchina, tuttora perfettamente funzionante. All’imboccatura del porto e più precisamente alla base del blocco tufaceo dove si erge il faro, si può riconoscere la pescheria Romana per l’allevamento ittico, dotata di un ingegnoso sistema di ricambio idrico tramite condotti che sfociano in due vasche coperte. L’isola riserva molte altre meravigliose testimonianze storiche tra cui: i resti di un grande complesso romano verso la Punta Eolo; la scalinata Borbonica e la fortezza.Oltre al porto vecchio, a nord in adiacenza si trova il Porto Nuovo (Cala Rossano) protetto da un molo di sopraflutto banchinato. Il porto offre servizi quali: distributore di carburante, acqua, energia elettrica, rifornimento alimentare, ghiaccio e negozi di nautica.Altre rade sicure sono:Cala Parata Grande per il ridosso dai venti orientali, nonostante sia l’unico riparo naturale dai venti del libeccio, bisogna tener conto che siamo in zona B della riserva marina, quindi è vietato l’ancoraggio e la navigazione a motore.
Cala Nave e Parata della Postina per il ridosso dai venti del IV quadrante, zona C della riserva marina, dove è possibile ancorare all’esterno delle quattro boe che delimitano la zona riservata.
L'isola ha origini vulcaniche, e geograficamente parte dell'arcipelago pontino, mentre geologicamente è parte delle isole flegree, insieme a Ischia, Procida e Capri. Ventotene ha una forma allungata, misura circa 1,9 chilometri ed un'altitudine massima di 139 metri, amministrativamente fa parte dell'omonimo comune (abitato da circa 600 persone) e della provincia di Latina. L'Isola di Santo Stefano si trova a circa 2 chilometri ad est. Ventotene era conosciuta anche al tempo dei Greci e Romani, i quali usavano chiamarla Pandataria o Pandateria. Divenne famosa perché fu il luogo in cui prima Augusto esiliò la figlia Giulia (resti di villa Giulia a Punta Eolo), poi l'Imperatore Tiberio esiliò la nipote Agrippina nel 29 d.C. e più tardi l'imperatore Nerone esiliò sua moglie Ottavia, dopo averla ripudiata. Aveva appena divorziato da lei con il pretesto che non gli aveva fatto avere figli. Del periodo romano a Ventotene sono rimaste diverse rovine di ville e acquedotti, il porto antico e le peschiere modellate nelle rocce vulcaniche di tufo. Durante il periodo fascista, precisamente dal 1941 al 1943, sull'isola furono confinati numerosi antifascisti di tutte le tendenze, nonché persone considerate non gradite al regime. Tra gli altri Sandro Pertini, Luigi Longo, Umberto Terracini, Pietro Secchia,Eugenio Colorni, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi.
Dal punto di vista del turismo subacqueo Ventotene è frequentata per via delle belle immersioni sulla costa a ponente, all'interno dell'Area marina protetta, non troppo affollate e accessibili a tutti i sub con un minimo di esperienza.
"Punta Pascone", immersione facile con profondità massima di soli 15 metri. Il fondale di sabbia lavica nera è popolato datracine e rombi. Su di questo si apre un'ampia grotta, ricca di nudibranchi, molto suggestiva per la fotografia subacquea.
"Secca dell'Archetto", a circa 300 metri dalla costa dell'isola in mare aperto, immersione più impegnativa per via della profondità fino a 50 metri, ma comunque accessibile a tutti. Un tunnel subacqueo, a profondità ancora ridotta, è ricco di spugne, di re di triglie e di anemoni di mare.
"Punta dell'Arco", fino ai 40 metri di profondità, caratterizzata da due grotte a 30 metri ricche di tunicati e di castagnole rosse.
"Relitto della Santa Lucia, affondato il 24 luglio 1943 da un attacco aereo e posato sul fondale sabbioso da 39 a 46 metri di profondità.